scritto da Francesco Zito il 21 Marzo 2008
Dal 25 gennaio 2007 u.s. vige il D. Lgs. 303/2006, correttivo della Legge sul risparmio n. 262/2005. L’attuale formulazione del decreto all’art. 8 2° comma prevede che “le società iscritte nel registro delle imprese alla data di entrata in vigore del decreto provvedono ad informare l’atto costitutivo e lo statuto alle disposizioni introdotte dalla L. 262/2005 e dal decreto (303/2006, n.d.r.) entro il 30 giugno 2007”. Se ne riepilogano di seguito i punti essenziali.
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scritto da Francesco Zito il 21 Marzo 2008
Il recente accordo fra ABI ed Associazioni dei Consumatori sulla determinazione delle penali massime per l’estinzione dei mutui in essere apre il panorama sulla rinegoziazione delle condizioni, in genere con un istituto il quale offra condizioni migliori. Le penalità sono infatti notevolmente ridotte rispetto al passato (cfr. infra), e rinegoziare le condizioni – ad esempio da tasso variabile a tasso fisso, in questo momento di forbici strette fra le due modalità – può risultare assai conveniente, consentendo un risparmio in termini di interessi di gran lunga superiore ai modesti oneri da sostenere per la rinegoziazione.
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scritto da Francesco Zito il 21 Marzo 2008
Una ventina di anni or sono per “venture capital” si intendeva apporto di capitale azionario da parte di operatori specializzati, in operazioni a medio-lungo in imprese non quotate ma dinamiche. Si tratava di una partecipazione temporanea, minoritaria e volta allo sviluppo. Successivamente l’attività di investimento si è diversificata, ma fondamentale resta l’acquisizione corposa di partecipazioni a medio-lungo, e l’obiettivo del raggiungimento di una plusvalenza sulla vendita delle azioni.
Il private equity è distinto tra venture capital (finanziamento delle imprese start-up o delle imprese esistenti per accelerarne l’espansione) e buy out.
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scritto da Francesco Zito il 21 Marzo 2008
La valutazione d’azienda consiste nell’attribuzione di un valore ad un’azienda funzionante, attraveso i criteri più accreditati: patrimoniale, reddituale, patrimoniale misto, discount cash flow, EVA. Queste valutazioni vengono effettuate attraverso l’analisi di bilancio degli ultimi 3 esercizi, alla quale si accompagna la redazione di un business plan ottenuto attraverso la simulazione degli accadimenti futuri, in modo da ridurre l’incertezza e quindi il rischio in ogni decisione.
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scritto da Francesco Zito il 21 Marzo 2008
Riclassificato lo stato patrimoniale finanziario, è possibile fare qualche riflessione sugli aggregati venutisi a creare.
Analizzando il lato delle fonti, la tripartizione PATRIMONIO NETTO – PASSIVITÀ A MEDIO-LUNGO TERMINE – PASSIVITÀ A BREVE TERMINE si presta a due differenti accorpamenti, a seconda che si considerino le passività a medio-lungo assieme al patrimonio netto od alle passività a breve.
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scritto da Francesco Zito il 21 Marzo 2008
A monte del calcolo degli indici per la determinazione del rating aziendale vi è l’analisi dei bilanci riclassificati.
La forma riclassificata dello Stato Patrimoniale rende immediata la struttura delle FONTI di liquidità e dei loro IMPIEGHI.
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scritto da Francesco Zito il 21 Marzo 2008
“Basilea 2″ è l’accordo internazionale in ordine ai requisiti patrimoniali delle banche. Stabilisce le quote di capitale che esse sono tenute ad accantonare tenendo conto del rischio derivante dai rapporti di credito. Nell’ottica di attribuire maggiori oneri ai rapporti caratterizzati da più alto rischio, le aziende vengono valutate attraverso una griglia di indici di bilancio reddituali, patrimoniali e di solidità la quale dà luogo ad un giudizio valutativo dell’azienda (rating).
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