scritto da M.A. e T.B. il 21 Maggio 2008
Già Presidente del Gruppo Centenari & Zinelli, quotato alla Borsa Italiana; attualmente è il Direttore del Corso “Istud Entrepreneurship Programme. Nato nel 1945, laurea in Scienze Politiche, una esperienza manageriale diversificata, dapprima nel Gruppo Montefibre in Italia ed all’estero, poi come Direttore del Settore Economico di importanti Associazioni Territoriali di Confindustria e di Sistema Moda Italia. E’ stato anche Temporary Manager ed ha collaborato con prestigiose società di “management consulting” ed è il fondatore del primo Club italiano di Angel Investor. Socio Fondatore e Segretario Generale IBAN dal 1999.
Italian Business Angels Network (IBAN n.d.r.) nasce nel 1999, quali sono secondo lei le iniziative più importanti realizzate nell’ambito dell’attività di supporto alle giovani imprese?
Mi vengono in mente tre cose.
Innanzitutto che cos’è IBAN. IBAN è una associazione senza scopo di lucro che ha il compito e il ruolo di promotore informativo e attore in Italia del concetto di capitale di rischio.
Pertanto un ruolo culturale, di comunicazione sul territorio, “rappresentanza di categoria” e piccolo ruolo di “lobby” presso gli attori istituzionali che si occupano di politica industriale per cui: Ministero, assessorati regionali e provinciali, non ultimo le banche, altre società finanziarie, altri attori della filiera del capitale di rischio.
Il primo risultato che possiamo riscontrare pertanto è che con la nascita di IBAN si è colmato un vuoto sostanziale nel primo anello della filiera del capitale di rischio.
Nel corso degli anni seguendo questi tre filoni abbiamo realizzato qualche centinaia di seminari, incontri, forum, comunicati stampa e articoli, sono nati dei BAN locali, per lo più a valenza regionale (10 ad oggi di cui 3-4 funzionano in modo completo, gli altri sono “antenne”).
È il primo passo per agevolare imprese locali: avere un luogo, degli attori nel territorio che si fanno carico di individuare piccoli progetti di impresa. IBAN seleziona piccoli investitori e piccoli progetti di imprese, quindi seleziona e facilita l’incontro tra la domanda e l’offerta. Questo è in estrema sintesi a livello nazionale e locale il ruolo istituzionale di IBAN.
Ci appoggiamo a realtà locali che già istituzionalmente fanno attività di servizio alle imprese e conferiamo il nostro know-how, la nostra esperienza, il nostro network per far sì che il capitale di rischio informale diventi noto, trasparente e diffuso tra giovani attori delle nuove imprese.
Storicamente abbiamo un rapporto privilegiato con la Provincia di Milano essendo nati al BIC la Fucina di Sesto San Giovanni, per cui sono state realizzate molteplici iniziative insieme, ma anche con altre istituzioni provinciali (Provincia di Bologna, Assolombarda, Assoc. Industriali di Treviso, CCIAA di Milano, Firenze, Lucca; Bari, Torino ed altre Istituzioni).
Per citare alcuni tra gli altri importanti traguardi realizzati da nostri soci: a Torino è nato un Club di Investitori presso “Torino Wireless” unitamente con il Politecnico di Torino e Piemontech; a Milano è nato “Italian Angels for Growth” promosso da 5 nostri soci; a Roma dal BAN Lazio sta nascendo la nuova “Fondazione Angel Investing” che vede coinvolti giovani del Gruppo Giovani Industriali e dell’Università Luiss.
Il nostro ruolo non è fare matching ma è far sì che si crei un ambiente favorevole in termini di strumenti, attori e cultura per il matching.
Abstract di una intervista di M.A. e T.B. tratta dal sito finanzastraordinaria.it, al quale si rimanda per leggere l’intervista completa.
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scritto da Giuseppe Francabandiera il 28 Aprile 2008
Lo studio professionale, inteso come stabile organizzazione che occupi uno o più professionisti con collaboratori e personale di supporto, soffre in Italia della stesso problema endemico delle imprese, ovvero le ridotte dimensioni nella stragrande maggioranza dei casi. La complessità organizzativa e le molte attività ripetitive, oggetto di crescente automazione, renderebbero preferibile la crescita delle dimensioni ma tale tendenza fatica ad affermarsi.
Il controllo di gestione dello studio professionale è soltanto un elemento del grande tema dell’organizzazione degli studi professionali e pertanto la sua applicazione deve risultare coerente e in sintonia con le risoluzioni del problema organizzativo.
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scritto da Francesco Zito il 28 Aprile 2008
Opportunità di finanziamento sono offerte e disciplinate dai bandi comunitari “Energia” e “Energia Intelligente Europa” e dai bandi nazionali “Mobilità sostenibile” e “Efficienza energetica”.
Vi sono iniziative regionali a supporto dell’attività di ricerca negli Atenei, nelle imprese e nei centri di ricerca piemontesi, previste dal Programma triennale della Ricerca 2007-2009, ed altre incentivazioni in attuazione del POR FESR – Asse II – “Sostenibilità ed efficienza energetica”, per il sostegno di interventi volti alla produzione di beni strumentali per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica, la produzione di energia da fonti rinnovabili ed interventi per il risparmio energetico.
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scritto da Francesco Zito il 31 Marzo 2008
Come noto, è possibile creare reti di imprese attraverso la formula imprenditoriale del franchising. Con tale strumento l’avvio di un’impresa salta i passaggi iniziali attraverso l’affiliazione ad un marchio già noto al mercato. Possono ricorrervi sia le ditte individuali che le società (escluse le cooperative e le società di fatto) operanti nel settore della commercializzazione di beni e di servizi.
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scritto da Francesco Zito il 28 Marzo 2008
Ai sensi del combinato disposto delle L.R. 18/94 e 76/94 Piemonte, si agevolano le cooperative sociali iscritte all’albo regionale aventi sede legale, amministrativa ed attività produttiva nel territorio della Regione. Le domande possono essere presentate tutto l’anno. Sono finanziabili le spese sostenute successivamente alla data di presentazione della domanda relative all’acquisizione di impianti, macchinari, attrezzature, automezzi, arredi e licenze inerenti l’attività della cooperativa, ed alla realizzazione di opere murarie e di impiantistica generica riferibili agli immobili destinati all’attività della cooperativa.
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scritto da Francesco Zito il 27 Marzo 2008
Le imprese artigiane di produzione e di servizi alla produzione, singole o associate, regolarmente iscritte od iscrivibili entro un anno all’albo di competenza, e che abbiano sede operativa nel territorio piemontese possono fruire dell’agevolazione di cui alla L.R. Piemonte 21/97.
Sono agevolabili i programmi d’investimento (importo minimo euro 25.000) finalizzati al conseguimento di almeno un obiettivo fra i seguenti: avviamento di nuove imprese artigiane, introduzione di nuovi prodotti/servizi o processi produttivi, miglioramento sostanziale di prodotti/servizi o processi produttivi già esistenti, miglioramento della compatibilità ambientale dell’impresa, introduzione di un sistema di qualità certificabile, promozione e sviluppo dell’impresa artigiana sui mercati locali, nazionali e internazionali.
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scritto da Francesco Zito il 26 Marzo 2008
Possono beneficiare del finanziamento agevolativo di cui alla L.R. Piemonte 28/99 le piccole imprese commerciali aventi sede operativa in territorio piemontese, operanti nei settori del commercio al dettaglio, della somministrazione al pubblico di alimenti e bevande e della rivendita di giornali e riviste. Sono agevolabili i progetti di investimento di importo ammissibile non inferiore a 25.000 euro, finalizzati al conseguimento di almeno uno dei seguenti obiettivi: acquisto e/o ristrutturazione dei locali sede dell’attività o rinnovo di attrezzature e impianti; costituzione di nuove imprese o apertura di nuovi punti vendita; innovazione gestionale e tecnologica; introduzione di un sistema di qualità certificabile; formazione e aggiornamento professionale. Per alcune tipologie di investimento sono ammessi anche finanziamento di importo non inferiore a 15.000 euro.
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scritto da Francesco Zito il 25 Marzo 2008
Sono ammessi a fruire dei finanziamenti e dei contributi di cui alla L.R. 23/04 Piemonte le società cooperative a mutualità prevalente ed i loro consorzi aventi sede legale, amministrativa e prevalente in territorio piemontese, ad esclusione delle cooperative edili e di consumo (e alcuni settori indicati nel bando). Sono considerate inammissibili le domande presentate da soggetti che abbiano registrato una perdita d’esercizio non ripianata nell’ultimo esercizio. La legge concede un finanziamento a tasso agevolato per investimenti finalizzati al conseguimento di uno tra i seguenti obiettivi: investimenti in macchinari, attrezzature, arredi, automezzi (spesa minima euro 15.000, durata 60 mesi di cui 12 di preammortamento interessi); acquisto o costruzione di immobili, attivazione o adeguamento di impianti tecnici e dei locali necessari per l’esercizio dell’attività (durata massima 10 anni); aumento di capitale sociale non inferiore ad euro 15.000, finalizzato alla realizzazione dei programmi di cui supra.
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scritto da Francesco Zito il 24 Marzo 2008
È sempre più sentita l’esigenza della microimprenditorialità, sia a livello di sistema lavorativo che a livello individuale. Oltretutto tali forme richiedono un modesto capitale iniziale. Ma tale capitale non può essere facilmente reperito sul mercato del credito senza garanzie patrimoniali, che spesso il microimprenditore non possiede. Il Comune di Torino ha avviato dal 2007 iniziative di microcredito a breve-medio termine destinate a soggetti che non possono offrire garanzie, personali né reali, finalizzate principalmente (ma non esclusivamente) all’acquisto di beni strumentali. La concessione del microcredito sarà istruita dall’istituto bancario selezionato per la gestione dell’iniziativa, previa valutazione dei tecnici del comune.
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scritto da Francesco Zito il 23 Marzo 2008
La riforma pensionistica ha reso in taluni casi interessante il riscatto degli anni di laurea, che avviene attraverso il versamento volontario dei contributi per gli anni del corso universitario e permette di percepire un assegno maggiore e con un anticipo del medesimo numero di anni. Ne trarranno vantaggio maggiore i soggetti che percepiranno la pensione calcolata con il regime contributivo (coloro che hanno intrapreso il rapporto di lavoro dopo il 1996). Il riscatto potrà essere regolato ratealmente in dieci anni senza interessi se la domanda è stata fatta – a prescindere dal regime retributivo – nell’anno 2008. potranno chiedere il riscatto anche i laureati non occupati, con il versamento minimo previsto (4.560 euro per ognuno degli anni di cui è composto il corso di laurea).
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